Il 15 marzo 2021 è la 10° giornata Nazionale del Fiocchetto Lilla dedicata ai disturbi alimentari. Essa è nata dall’iniziativa di un papà che ha perso la figlia per bulimia. Giulia, così si chiamava la giovane, era in lista d’attesa per essere inserita in una struttura ma è purtroppo venuta a mancare prima del ricovero a causa delle conseguenze del disturbo alimentare di cui soffriva. Scopo di questa ricorrenza è sia offrire speranza a coloro che stanno combattendo contro questi disturbi, sia sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche così importanti quali l’anoressia, la bulimia, il binge eating e l’obesità.
Questo difficile anno di pandemia ha incrementato dolorosamente i disturbi dell’alimentazione e le
persone che ne soffrono si sono trovate spesso in grande difficoltà. La paura, l’incertezza, l’ansia e l’isolamento hanno spesso causato la riemersione di regimi alimentari fortemente restrittivi, controlli spasmodici del peso o della forma fisica o di episodi di abbuffate. È emerso così un peggioramento sia in termini di recrudescenze di casi già conclamati che nuovi esordi. All’aggravarsi del problema alimentare si è affiancato anche un ulteriore grande difficoltà: l’impossibilità di curarsi in tempi utili a causa della situazione di emergenza sanitaria. I disturbi della condotta alimentare si possono curare e più precoce è la diagnosi migliore è la prognosi.
Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare in sintesi.
I DCA rappresentano un gruppo di patologie, il cui esordio è spesso insidioso e sempre più precoce,
molto diffuse nell’infanzia, nell’adolescenza e nella prima età adulta. Un disturbo alimentare è
l’espressione di un disagio molto profondo, che va compreso. La strada verso la guarigione inizia
identificando i problemi sottostanti che lo guidano, trovando così differenti strategie per affrontare il
dolore emotivo.
I principali disturbi sono l’anoressia nervosa che sul piano diagnostico è caratterizzata dalla ricerca esasperata della magrezza correlata a un’opprimente paura di ingrassare. Chi ne soffre mantiene un peso corporeo al di sotto di quello considerato minimo per età e altezza. In questi quadri si riscontra una forte paura di acquistare peso e la presenza di un’alterazione dell’immagine corporea per ciò che riguarda forma e dimensioni che, a loro volta, hanno un’eccessiva influenza sui livelli di autostima. La bulimia nervosa è caratterizzata da ricorrenti abbuffate, seguite da condotte compensatorie volte ad evitare l’incremento di peso, quali vomito autoindotto, uso di lassativi, diuretici, digiuni e eccessiva attività fisica. Anche in questo caso i livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e il peso corporeo.
Il binge eating o disturbo di alimentazione incontrollata si verifica in individui normopeso/sovrappeso e obesi. Nel binge eating le abbuffate non vengono seguite da pratiche di eliminazione o compensazione come vomito o purghe; chi ne è affetto da molto tempo o in maniera grave va incontro a sovrappeso o a obesità.Oltre a queste tre forme cliniche è possibile e frequente osservare quadri misti caratterizzati da repentine alternanze tra lo stato anoressico e quello bulimico.
Doveroso è soffermarsi a riflettere che ancora oggi l’anoressia e la bulimia rappresentano la prima causa
di morte per malattia tra le giovanissime: una vera e propria emergenza socio-sanitaria.
Come riconoscere precocemente un disturbo alimentare
Chi soffre delle patologie alimentari vive spesso un forte senso di vergogna o di colpa del proprio comportamento e per questo tenderà a nasconderlo. Inoltre non sempre si ha contezza di avere un problema o si può avere grande difficoltà a rinunciare alla dinamica autodistruttiva messa in atto. Sicuramente conoscere la costellazione sintomatologica di tali disturbi può aiutare a individuarli. Nei casi sopradescritti emerge senz’altro un’eccessiva focalizzazione sui temi del peso, calorie e la paura di essere grassi. Possono man mano manifestarsi dei cambiamenti delle condotte alimentari che possono arrivare a vere e proprie esclusioni di intere categorie di cibi, solitamente carboidrati o grassi in favore di cibi ipocalorici e/o un modello di alimentazione incontrollata con un consumo di alimenti ad elevato apporto calorico. Alcuni segnali di quest’ultimo aspetto potrebbero essere l’acquisto di grosse quantità di cibo (anche junk food) e dispense svuotate.
Potranno altresì emergere: forte aumento dell’attività fisica e scuse per evitare di mangiare con gli altri. Condotte a cui porre attenzione durante i pasti: sminuzzare il cibo, mangiare molto lentamente e masticare a lungo. Condotte da monitorare dopo il pasto: eventuali fughe in bagno, segni sulle mani o volto.
Come essere di supporto a chi soffre di disturbi alimentari.
Innanzitutto uscire da un disturbo alimentare richiede tempo. Non ci sono soluzioni rapide o cure miracolose. Sarà, pertanto, fondamentale avere un atteggiamento paziente, compassionevole e positivo.
- Informati sui disturbi alimentari, tenendo sempre presente che non si tratta di un problema
“qualsiasi” ma cela un disagio esistenziale, che va compreso. - Ascolta senza giudicare. Mantieni un atteggiamento non giudicante il più possibile sintonizzato
emotivamente sull’altro. Resisti all’impulso di consigliare o criticare. - Sii consapevole dei fattori scatenanti. Chi soffre di anoressia e bulimia prova una fortissima
ansia durante il pasto. Crea un’atmosfera rilassante ed evita discussioni su cibo, peso,
alimentazione o commenti negativi sulla forma fisica. Non aver paura di mangiare normalmente
di fronte a qualcuno con un disturbo alimentare. Può aiutare a dare l’esempio di un sano rapporto
con il cibo. - Non improvvisarti dottore. Sono patologie che richiedono un intervento specialistico
multidisciplinare. Per curare un disturbo alimentare non basta la ripresa ad alimentarsi, processo
che va svolto in modo strutturato e graduale, e che necessita di un intervento specialistico.
Queste sono solo alcune delle strategie utili da mettere in atto. Non aver paura di chiedere supporto.
In occasione della X giornata del Fiocchetto Lilla è possibile prenotare un consulto individuale gratuito
online fino al 20 marzo.
Jessica Combi, psicologa e psicoterapeuta