“La città dei legami”, un gruppo di persone che vivono esperienze associative e di volontariato, intende coinvolgere i cittadini nel processo di una nuova narrazione di Sesto San Giovanni. Vuole farlo attraverso l’ascolto e l’analisi delle vicende vissute e dei desideri delle persone in una serie di incontri via web. Nel primo appuntamento, tenutosi sabato scorso, i promotori dell’iniziativa hanno riflettuto insieme a numerosi partecipanti sui cambiamenti che questa difficile situazione di emergenza ha portato nelle vite di ciascun individuo. Tanti cittadini hanno raccontato come hanno vissuto il primo lockdown. Tra questi Davide, giovane professore delle scuole medie che ha illustrato come sia cambiata l’istruzione ai tempi del Coronavirus. Assunta, nonna di cinque nipoti che si augura che le persone abbiano imparato ad “autoregolarsi”. Laura, giovane donna, libera professionista e mamma di un bambino di 9 anni che è riuscita a conciliare vita familiare e lavoro tra la mura domestiche. Roberto, imprenditore, che ha spiegato le difficoltà riscontrate in questi mesi. Aurora, studentessa universitaria che lavora per mantenersi gli studi. Ha perso il lavoro e il tirocinio. Costantino, ingegnere casertano che vive a Sesto, lontano dai genitori, che ha trovato sostegno e socialità tra i vicini della sua casa di ringhiera. Infine Alessia, musicista, che ha raccontato quanto l’arte sia stata importante durante la pandemia e di come dovrebbe essere sempre valorizzata. Diverse sono state le associazioni e le organizzazioni sestesi che hanno partecipato alla discussione: Auser, Scout Giovani, Unicef e Istituto De Nicola, Centro Culturale Islamico, CGS Rondinella, Comitato Genitori IC Dante Alighieri, Caritas, Le Sartine di Sesto San Giovanni, Te lo regalo Sesto San Giovanni e dintorni, Associazione Genitori Nostra Famiglia. Alla fine di ogni incontro, grazie al contributo scritto di queste realtà cittadine, “La città dei legami” invierà un dossier Covid 2020 riguardante Sesto.
Diego Mandarà