Attualità, In Evidenza
“Sì alla demolizione, no al nuovo inceneritore”: cittadini contrari al progetto della biopiattaforma
«Sì alla demolizione, no al nuovo inceneritore». E’ la frase che è apparsa in uno striscione sistemato sui cancelli di via Manin a Sesto San Giovanni prima che il camino del vecchio inceneritore fosse abbattuto (le operazioni sono state trasmesse in una diretta sulle pagine Facebook del Comune di Gruppo Cap) mercoledì scorso intorno alle 23.30. Da tempo diversi cittadini manifestano contrarietà rispetto al progetto che ha preso il via nel 2016 e che si appresta ad entrare nel vivo con la messa in funzione di una biopiattaforma green. Ed è proprio questo aspetto «più verde» a non convincere una buona fetta di abitanti convinti del fatto che il nuovo impianto non garantirà una riduzione dell’inquinamento che da decenni rappresenta un problema per l’intero quartiere. «Purtroppo non ci aspetta un futuro più salubre e più rispettoso dell’ambiente – sostiene convintamente il comitato popolare Descartes di Sesto San Giovanni -. La demolizione dell’inceneritore servirà a fare posto alla costruzione di un impianto più grande e potente di quello attuale». Polemiche a parte, la prima linea della biopiattaforma (quella dedicata alla trasformazione dei rifiuti umidi) verrà attivata nell’autunno nel 2022, mentre entro la primavera del 2023 l’intero impianto entrerà in funzione. «La struttura – spiega Gruppo Cap – trasformerà 65mila tonnellate di fanghi di depurazione delle acque in energia termica per il teleriscaldamento e fosforo da impiegare come fertilizzante e 30.000 tonnellate di rifiuti umidi per produrre biometano azzerando le emissioni di anidride carbonica».