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Sesto, carenza medici di base: Rete Salute Sanità Pubblica chiede incontro urgente con Ats e Asst

Marzo 07, 2022

Il Comitato Rete Salute Sanità Pubblica di Sesto San Giovanni con una lettera ha chiesto un incontro urgente con le direzioni Ats Città Metropolitana di Milano e Asst Nord Milano per discutere del grave problema della carenza di medici di base. Nei giorni scorsi ha creato polemiche tra i cittadini la lunga fila (in foto) che si è formata davanti agli uffici di Scelta e Revoca del medico di base, in via Marx 195. “E’ arrivato il momento – sostengono a gran voce i sestesi – di affrontare la problematica, una volta per tutte, in maniera netta e decisa”

Pubblichiamo integralmente la missiva del Comitato Rete Salute Sanità Pubblica:

“Abbiamo chiesto un incontro urgente alle Direzioni Sanitarie di Ats Città Metropolitana e Asst Nord Milano. La mancanza di medici di famiglia e la relazione con loro a Sesto San Giovanni sta diventando un problema sempre più drammatico. A peggiorarlo c’è il malfunzionamento dei servizi sanitari che dovrebbero occuparsi della scelta del medico. Molti sono i professionisti che lasciano l’attività anche per pensionamento. Il servizio sanitario che si occupa della gestione di questo non è in grado di avvisare con anticipo gli assistiti che il loro medico cesserà l’attività. Non è in grado di organizzare il trasferimento degli assistiti senza che sorgano problemi. Se non è il medico stesso ad avvisarli che cesserà lo studio, chi non si reca sovente dal medico non lo viene a sapere. Si trova privo di assistenza proprio nel momento in cui ne avrebbe avuto bisogno. Alcune volte si trova un sostituto ma è temporaneo e potrebbe poi scegliere di andare da un’altra parte e l’assistito riprende la ricerca infernale di un altro medico. Oppure chi lo sostituisce è uno specializzando e potrà prendere un numero molto inferiore di assistiti. Gli altri riprendono la ricerca infernale di un medico. Oppure il medico proposto è in un’altra città. Allora se è troppo lontano si riprende la ricerca infernale di un medico. Ci si ritrova all’alba a fare la fila davanti all’unico sportello che si occupa della scelta del medico. In centinaia ogni inizio mese. Quando poi si trova un medico abbiamo raccolto la denuncia di persone anziane che sono state invitate a cercarsene un altro perché lui preferiva non averle. Oppure si trova un medico che non esce alle visite domiciliari perché così si è deciso a Sesto. Oppure si trova un medico che dice ‘se vuoi avere un parere professionale più accurato, vieni in libera professione pagando’. Sempre più spesso il medico ha il doppio degli assistiti previsti dall’accordo nazionale. Un conto è seguire, assistere e curare 1.000 persone, una cosa molto diversa è occuparsi di 2.000 assistiti. Poi incontri anche medici meravigliosi. Incontri giovani medici che, nonostante la loro laurea specialistica sia maltrattata, decidono di dedicarcisi con passione. Non è un problema scoppiato all’improvviso. Non è una questione che nessuno poteva prevedere. Da molti anni si sa quanti medici sarebbero andati in pensione e quanti in meno ne sarebbero arrivati. Non si è fatto nulla. Ora si scaricano le responsabilità. Colpa dei giovani, colpa del governo, colpa dell’epidemia, colpa del diavolo. In Regione Lombardia e nelle Direzioni Sanitarie non si è voluto affrontare la questione. A peggiorarla contribuisce la disorganizzazione dei servizi sanitari sul territorio che dovrebbero occuparsene”.

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