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Sanità & Salute

Pazienti oncologici con medici e caregiver “in rete” grazie a “ROPI”

Febbraio 12, 2021

Pazienti formati e informati per essere inseriti nelle reti oncologiche regionali, nei comitati etici, nei gruppi che elaborano i PDTA (Percorsi Diagnostico Terapeutici Assistenziali), ma anche la stesura dei protocolli clinici. Sono questi alcuni servizi che con la richiesta “Facciamo di più”,  la Rete Oncologica Pazienti Italia (ROPI) offre tramite il proprio sito e i social network.  Sì, una vera e propria ‘bussola’ che orienta e aiuta chi è colpito da una neoplasia (ne soffrono 4 milioni di italiani), ma anche approfondimenti sulle strategie di prevenzione dei tumori, che puntano sugli stili di vita e la protezione dell’ambiente. Non solo, vi è anche un focus sul reinserimento lavorativo, che riguarda oltre un milione di persone e che regala fiducia, rende produttivi e aiuta a costruire relazioni. Ci sono anche informazioni sull’emergenza COVID-19 e approfondimenti e notizie circa le figure essenziali dei caregivers, cui saranno dedicati manuali specifici. Tutto questo è quanto offre ROPI,  la Rete Oncologica Pazienti Italia, tramite il proprio sito e i social network. 

Nata a Milano l’11 dicembre, ROPI si presenta oggi ufficialmente alle Istituzioni in un incontro virtuale e in occasione della XXIX Giornata Mondiale del Malato. I soci fondatori sono tre associazioni di pazienti e Fondazione AIOM, da sempre a fianco dei malati e che ha visto in ROPI la realizzazione di un’area a loro dedicata. Oltre a rappresentanti istituzionali, al webinar sono intervenute anche Laura Magenta (Associazione Palinuro, che si occupa di pazienti con tumore della vescica) e da Daniela Abbatantuono (Associazione Fraparentesi, dedicata all’assistenza e alla formazione dei pazienti e dei caregivers), raccontando i progetti delle associazioni e l’importanza del ‘fare rete’. Come ha spiegato la presidente Stefania Gori: “Questa rete nasce su richiesta precisa di associazioni pazienti oncologici, caregivers, cittadini, medici, infermieri, ricercatori, del mondo oncologico. Ed è un progetto condiviso e approvato dall’Associazione Italiana di Oncologia Medica e aperto ad ogni forma di collaborazione. La prima sarà quella con la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori (LILT). Una sinergia importante per coinvolgere tutti coloro che si occupano di pazienti oncologici, per lavorare insieme, con una visione europea come chiave progettuale. I cardini del recente piano europeo sulla lotta al cancro- prevenzione, diagnosi precoce, parità di accesso a diagnosi e cura, miglioramento della qualità di vita dei pazienti oncologici- sono infatti i punti chiave su cui lavorare anche come ROPI”. 

Il presidente Nazionale della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori), Francesco Schittulli  ha poi precisato che l’iniziativa mette al centro il malato oncologico, dato che quest’ultimo a causa della pandemia è stato trascurato, molte diagnosi infatti, sono state ritardate. In ultimo, il presidente LILT ha commentato: “Non è più accettabile l’esistenza di differenze territoriali in termini di prevenzione, diagnosi e cura oncologica. Tutti i cittadini si devono sentire uguali di fronte al sistema sanitario”. 

Manuelita Lupo

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