Il “Re del Liscio” Raoul Casadei si è spento all’età di 83 anni dopo che il 2 marzo scorso era stato ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena per Covid. Casadei, come aveva raccontato la figlia Carolina, era stato ricoverato su consiglio dei medici che avevano riscontrato una leggera polmonite. Dopo una decina di giorni di lotta contro il virus le condizioni del musicista si sono aggravate. Casadei ha trasformato il folklore romagnolo in un genere riconosciuto ed apprezzato in ogni parte d’Italia. Inventore del “lissio”, come si usa dire da Bologna in giù, e autore di “Romagna Mia” (scritta dallo zio Secondo Casadei), un brano-manifesto da oltre 4 milioni di copie vendute che non aveva esitato a mettere in mano una chitarra ad un Raoul adolescente facendolo partecipare agli spettacoli dell’Orchestra Casadei nelle balere e nei locali romagnoli. “Negli anni Sessanta – raccontava Casadei alla vigilia del suo 80esimo compleanno – facevo il maestro elementare. Poi ho raccolto l’eredità di mio zio e all’inizio degli anni Settanta ho avuto un successo incredibile. Da solo vendevo più dischi di tutti quelli che erano nella mia casa discografica”, la Produttori Associati, che vantava gente del calibro di Fabrizio De Andrè. Facevo 300/350 concerti l’anno. Incredibile”. Casadei, tra i tanti riconoscimenti ricevuti, è stato insignito nel 2019 del Premio Romagnolo dell’Anno e ha partecipato al film “Tutto Liscio”, uscito nel 2019, in cui ha interpretato se stesso in un cameo. Fra le sue canzoni più note “Ciao Mare”, “Romagna e Sangiovese”, “Simpatia”, la “Musica Solare” e “Romagna Capitale”.