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Arte & Cultura

Artiste ucraine protagoniste alla Fabbrica del Vapore di Milano con il progetto “How dare you?/Come ti permetti?”

Novembre 03, 2022

Negli spazi di Fabbrica del Vapore ha preso il via “How dare you?/Come ti permetti?”, il primo progetto di residenze d’artista che vede fino ad aprile 2023 la partecipazione di due giovani artiste ucraine, Alina Kleytman e Katya Kopeikina, e di altre figure della scena ucraina, affiancate dal curatore Sergey Kantsedal. 

Il progetto, promosso dal Comune di Milano e sostenuto da Veralab, azienda che da sempre sostiene le donne e l’arte, nasce dalla volontà di offrire un supporto alle artiste colpite dalla guerra in Ucraina attraverso la creazione di un contesto lavorativo e produttivo che permetta loro di superare il trauma della guerra e le sue conseguenze: la partecipazione al conflitto militare, l’immigrazione forzata, l’interruzione di connessioni familiari e di amicizie. 

Fino al prossimo aprile, le artiste saranno ospitate in Fabbrica del Vapore e lavoreranno negli spazi dedicati sia alla produzione sia alla presentazione delle opere. La loro ricerca è centrata sul tema titolo del progetto “How dare you?/Come ti permetti?”, proposto dalle artiste stesse con riferimento alla crisi sociale, politica e militare che sta attraversando l’Ucraina. 

“Nel mondo contemporaneo segnato da crisi geopolitiche, ambientali ed economico-sociali, ‘Come ti permetti?’ è un interrogativo che impone, più che un’impossibile risposta, una profonda riflessione in ognuno di noi – ha affermato l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi –. In particolare, le artiste ucraine ospitate in residenza alla Fabbrica del Vapore, dopo aver visto franare il proprio mondo, la rete di relazioni, il lavoro e la pace, hanno un’esigenza ancora più forte nel porsi questa domanda. Negli spazi di Fabbrica, grazie anche alla sensibilità e al fondamentale sostegno di Veralab, questa ricerca può essere svolta in spazi protetti e può fornire anche a noi riflessioni e risposte, mediate da linguaggi diversi e da contaminazioni con il mondo dell’arte contemporanea milanese e internazionale”. 

La ricerca delle artiste in residenza si muove attraverso diversi linguaggi espressivi: dalla pittura all’arte digitale, dal video alla musica, dalle pratiche sartoriali alla performance. Il loro lavoro è coordinato dal curatore Sergey Kantsedal, di origine ucraina ma in Italia dal 2015, che ha un ruolo centrale nell’organizzazione e nella gestione della residenza supportato da Antonella Prasse, in stretto contatto con la direzione e lo staff di Fabbrica del Vapore. 

Il primo evento del 2 novembre dal titolo ‘Nail of Destiny’ è un open-studio che include la presentazione di lavori realizzati fino ad ora in residenza all’interno di uno degli studi d’artista messi a disposizione da parte di Fabbrica. Il format è aperto al pubblico con l’obiettivo di svelare il dietro le quinte di un processo creativo ma anche restituire in forma di opere l’esperienza della residenza avuta fino ad ora. 
In questa prima parte del progetto le artiste hanno voluto riflettere sul ruolo che hanno le pratiche di beauty care, in particolare quella della manicure e della ricostruzione delle unghie, intese come forma di rafforzamento dell’identità personale e dell’io – ha affermato il curatore Sergey Kantsedal –. Questo è servito a sollevare una riflessione sulla labilità delle descrizioni di cosa sia un bene necessario (primario) e cosa non lo è, ed è quindi di lusso. Quello che si sono chieste le artiste è: quanto è etico dedicarsi alla cura del proprio corpo in un momento in cui ci sono delle priorità esistenziali più imminenti?”.

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